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venerdì 6 dicembre 2013

il nuovo manifesto del Reggipoggio

Il Reggipoggio - manifesto

Perché Reggipoggio
Reggipoggio è uno di quei termini tecnici della Geologia che ben coniuga l’osservazione del paesaggio e le sue forme, con l’interpretazione dei corpi litologici, esprimendo nel contempo una valutazione concreta sulle ricadute che tali aspetti hanno in una attenta gestione del territorio (nel caso specifico sulla stabilità di versante).
Questo termine coniuga in sé molte delle peculiarità della Geologia, ovvero osservazione diretta sul campo del territorio e delle sue dinamiche, ricostruzione del sottosuolo, analisi puntale dei dati, restituzioni di valutazioni specifiche su elementi caratteristici di un dato ambiente.

Cosa Vogliamo
Impegnarci concretamente per realizzare un processo di divulgazione della Geologia e delle Scienze della Terra coniugando la dimensione scientifico-culturale e quella tecnico-pratica, che esplichi il rapporto col territorio e la sua importanza nell'ambito della valorizzazione, preservazione, gestione sostenibile dello stesso.

Far conoscere la bellezza e le peculiarità, ma anche le criticità dei Geositi del Veneto, per una più profonda consapevolezza del nostro territorio, per imparare a leggerlo con coscienza e rispetto delle sue dinamiche.

Mettere “in rete” studiosi e appassionati di varie discipline che riguardano il territorio, far dialogare esperti e persone curiose e interessate per costruire un dibattito costruttivo, che si traduca in scelte consapevoli, educazione e informazione. Vogliamo realizzare ciò utilizzando il web con blog e social network, diffondendo pubblicazioni, segnalando eventi e realtà peculiari, organizzando momenti di confronto e incontro.

Perché aderire al manifesto
Aderire vuol dire:
Condividere questi ideali e dare la propria disponibilità a far parte di questo gruppo unito da una comunanza di intenti.
Dare il proprio fattivo impegno di idee e entusiasmo o più semplicemente prendersi il tempo per leggere le novità del blog o condividerle con altri.

        Voler iniziare a guardare ciò che ci sta attorno con un occhio, forse disincantato, ma sicuramente più attento e consapevole.

domenica 24 novembre 2013

L'Idrovia Padova-Venezia

L'Idrovia Padova -Venezia, iniziata negli anni '70 e mai completata, doveva essere un canale navigabile per il traffico di chiatte-merci dalla zona produttiva di Padova alla Laguna di Venezia. Rimase un'incompiuta, esiste solo il primo tratto, che parte dalla ZIP di Padova e arriva a Vigonovo e il tratto finale con tanto di conche di chiusura, in Zon Piazza Vecchia a Mira. Il primo tratto "sfocia" nel Brenta, il secondo direttament in Laguna di Venezia ed è collegato al canale Taglio Novissimo, derivazione del canale Naviglio Brenta, sostanzialmente sia crea un raccordo tra reti d'acqua artificiali e naturali. Oggi il tema del suo completamento è molto dibatutto, sopratutto dopo i recenti eventi alluvionali che hanno colpito in modo distastroso il territorio della bassa padovana. La si vorrebbe in funzione di "scolmatore" per drenare acqua dal Brenta, quando questo non è in grado di riceverle. Scaricando il tutto in Laguna, nella zona di Mira. Grande propugnatore di tale tesi è il Prof. Ing. D'Alpaos del dipartimento d'ingegneria di Padova. Il prof. D'Alpaos è indubbiamente un'autorità in tema di idraulica e di dinamiche fluviali e ha battuto il territorio per convincere cittadini e politici della bontà delle sue tesi. Riuscendoci appieno. Infatti, chiunque provi a dire qualcosa di diverso, viene subissato di contumelie e nessun accademico di spessore apertamente dice qualcos'altro. Semmai studi e ipotesi alternative, laddove qualcuno ne faccia, circolano in via informale e a dire qualcosa di diverso ci sono solo alcune amministrazioni e forze politiche, che ovviamente sono tacciate di campanilismo. Questo derelitto geologo che vi scrive, e lo fa a titolo personale, non vorrei mail che il Reggipoggio fosse oggetto di attacchi ingiuriosi, si peremette di avanzare, però, alcuni dubbi sulla questione, in ordine crescente di importanza per il sottoscritto:
- prima iniziare un intervento così complesso e costoso, che andrà inevitabilmente ad interferie con il territorio (pensiamo alle terre scavate, all'interferenza con le acque degli acquiferi superficiali, per dirne alcune), non sarebbe opportuno valutare il ripristino dell'idografia secondaria e delle zone di esondazione, obliterate dallo sviluppo urbano recente, non sempre "attentissimo" alla necessità di lasciare i suoi spazi all'acqua?
- non si ritiene che in tal modo il problema sia solo "spostato" più a valle? Si creerebbe uno snodo idraulico piuttosto complesso nella zona del Taglio Novissimo, gestirlo con sifone, mi pare azzardato, e foriero di forti criticità. Oltre che vi sarebbero problemi di sedimentazione e di disequilibrio nella zona barenicola fronte l'idrovia.
- ci ricordiamo che nel 2015 abbiamo un appuntamento? La direttiva quadro UE 2000/60 (http://www.direttivaacque.minambiente.it/ ), richiede di raggiungere lo "stato buono" delle acque dei bacini di scolo, (come la Laguna) ai fini di ripristinare una certa salubrità degli ecosistemi (e quindi anche degli ambienti dove viviamo noi) idrici, non che ridurre l'inquinamento delle acque. Crediamo davvero che un canale come dovrebbe essere l'idrovia, di fatto rettilineo e di grande portata, durante eventi di piena non scarichi l'iradiddio che raccoglie nel suo percorso? Per avere un abbattimento del carico inquinante delle acque verso un bacino, queste devono arrivare con moderazione e attraverso percorsi lunghi, affinché i processi di "digestione" propri degli ecosistemi fluviali si possano compiere. Non  a caso, se osserviamo i percorsi degli alvei naturali del Brenta, nella sua fase pre-antropica, vedremo nei paleoalvei, una storia di divagazioni, diramazioni, etc...
- infine, io credo che la sicurezza DALLE acque si raggiunga ripristinando il più possibile una dinamica naturale del loro corso, naturalmente i corsi d'acqua sviluppano i loro tracciati proprio per abbattere gradualmente l'enegia idraulica, le innaturali irregimazioni umane spesso obliterano tale elemento. L'idrovia sarebbe un canale rettilineo, che scorre da SW a NE - il percorso contrario di tutti i corsi d'acqua della conoide del brenta  che sfociano in laguna - indi sarebbe un elemento fortemente artificiale e artificioso, slegato dal contesto dei meccanismi idro-geomorfologici che hanno modellato il territorio della bassa pianura veneziana. questo comporterebbe a mio avviso la possibilità di pesanti "effetti collaterali", non facilmente prevedibili.

sabato 9 novembre 2013

MUSE day

Bellissima giornata passata alla scoperta del nuovo museo di scienze naturali di Trento!


Vi aspettiamo al pranzo di chiusura previsto per domenica 8 dicembre sui Colli Euganei.
Mandate mail per prenotazione 
reggipoggio@gmail.com

giovedì 26 settembre 2013

talking about Laguna...

Segnaliamo questa serie di articoli apparsi sulla stampa locale in questi giorni sul tema Laguna di Venezia e la Sua Salvaguardia

Martedì 24 settembre 2013
La Nuova Venezia
Anni di studi per salvaguardia della cittàVENEZIA - La morfologia della laguna, le bonifiche di Porto Marghera, la qualità dell'ambiente e la sua riqualificazione. In quindici anni di ricerche il Corila (Consorzio di coordinamento delle ricerche sul sistema lagunare) ha studiato Venezia sotto ogni profilo e ieri, a palazzo Ducale, ha fatto il punto dei lavori nel convegno «Utilizzo delle ricerche del Corila nella salvaguardia di Venezia». Dall'Università di Padova è arrivato il professore Giampaolo Di Silvio per le ricerche sull'idrodinamica, dall'Iuav Domenico Patassini e Mario Piana per parlare di riqualificazione, pianificazione ed interventi in centro storico. A chiudere i lavori, la tavola rotonda con la soprintendente Renata Codello, l'ingegnere Valerio Volpe, Magistrato alle acque, Giovanni Artico per la Regione e Pierfrancesco Ghetti, assessore alla Sicurezza del territorio. Su una questione tutti si sono trovati d'accordo: il lavoro del Corila è fondamentale per coordinare studi altrimenti separati tra di loro. Volpe ha addirittura proposto: «A un anno e mezzo dal decreto rotte nulla è stato studiato, la Capitaneria ha in mano documenti e il Corila potrebbe contribuire al lavoro sulle alternative per le crociere».(g.b.) (il nostro "amato" presidente era presente all'evento in incognito)

Martedì 24 Settembre 2013
La Nuova Venezia

Barene, difese naturali contro l’erosione
Legno e zolle, non più sassi e cemento. Nascono iniziative per riprendere la manutenzione
Niente più sassi e cemento. Per proteggere le barene dall’erosione, fenomeno sempre più distruttivo per la morfologìa della laguna, saranno utilizzate in laguna tecniche e materiali naturali. Fascine di legno, zolle di terra, canneti e rami di salice. Potrebbe essere la svolta verso la conservazione «naturalistica» della laguna, sempre più minacciata da grandi navi, moto ondoso e lavori sbagliati come lo scavo dei canali che aumenta la velocità dell’acqua e dunque l’erosione. È l’obiettivo del progetto Life Vimine, programma europeo Life-Nature 2012, illustrato ieri a Ca’ Farsetti dai tecnici dell’assessorato all’Ambiente. Due milioni di euro per avviare un programma in quattro anni che prevede la «conservazione e la vigilanza» delle aree più a rischio della laguna, affidate a giovani, pescatori e residenti del’estuario. Approccio del tutto nuovo e rispettoso della delicatezza dell’ambiente, dopo anni di lavori contestati e «rifacimenti» con la logica ingegneristica delle grandi opere. «L’eccesso di grandi opere, a cominciare dal Mose», spiega l’assessore all’Ambiente Gianfranco Bettin, «ha monopolizzato energìe e risorse, facendo venir meno la manutenzione». Con le nuove protezioni a base di ramaglie vegetali e l’opera di vigilanza attiva per segnalare i luoghi più degradati da onde e correnti si potrà anche avviare, dice Bettin, un circolo virtuoso che potrà produrre lavoro e occupazione. Un esempio anche per Magistrato alle Acque e Consorzio Venezia Nuova, per valutare l’efficacia di tecniche naturali e meno invasive per la protezione della laguna e delle sue barene.(a.v.)

Giovedì 26 Settembre 2013
Corriere del Veneto
Il Convegno
Laguna, la sfida del parco Bettin: non avrà nuovi vincoli
Elisa Lorenzini

VENEZIA — «È già scritto nella delibera che ha dato vita all'istituzione Parco e lo ribadiamo: non saranno introdotti ulteriori vincoli». L'assessore all'Ambiente Gianfranco Bettin è chiaro nel rispondere alle perplessità di cacciatori e associazioni presenti al convegno organizzato da Venezia Progetta. Bettin lo specifica ancora nel suo intervento: «Sarebbe un elemento di complicazione se producesse norme e rilasciasse permessi, ma non lo farà». L'assessore non è però riuscito a convincere il pubblico, su cui si agita lo spauracchio della legge regionale 40 del 1984. Ad esempio l'articolo 18 prevede che l'autorizzazione edilizia sia subordinata al via libera dell'esecutivo dell'ente Parco. «Come si può applicare solo una parte della legge e non tutta?», si chiede Massimo Parravicini, dell'Associazione Cacciatori Veneti. Maurizio Dissegna, dirigente Parchi e Foreste della Regione Veneto, replica però che la legge 40 regola solo i parchi regionali, mentre quello della Laguna è locale: viene dunque lasciato all'ente locale l'onere di decidere se applicare o no i vincoli. Ma i cacciatori non sono per nulla convinti. La presidente dell'istituzione Parco, Alessandra Taverna, orgogliosa riporta i dati del festival «Isole in Rete» dello scorso fine settimana: 5 mila partecipanti, e 2500 pass venduti per i vaporetti dedicati. Giovanni Giusto, consigliere comunale della Lega Nord, è seduto tra il pubblico e prende la palla al balzo. «L'istituzione è forse un'agenzia turistica? - chiede - si tolgono i vaporetti per i residenti e si aggiungono linee per turisti?». Secca la replica di Taverna: «Quelle linee sono state proposte dagli stessi residenti». Nella sua relazione Fabio Riva, direttore dell'ufficio Salvaguardia del Magistrato alle acque, illustra i compiti dell'istituzione: sorveglianza, controllo dei limiti di velocità, del moto ondoso, dell'inquinamento, per riassumere. Dal pubblico Sebastiano Costalonga, consigliere comunale di Fratelli d'Italia, interviene. «Se c'è già il Magistrato a controllare, a cosa serve un altro ente? Un costoso carrozzone?». Bettin assicura che la struttura sarà snella. «Forse manca un vero progetto, delle linee guida?» sintetizza le perplessità del pubblico Marta Locatelli, moderatrice e presidente di Venezia Progetta. Il piano ambientale che definisce le caratteristiche del parco infatti secondo la procedura è successivo all'ente che lo deve scrivere. I progetti mancano anche secondo Alberto Lionello, della Soprintendenza, non solo per il parco: «Che senso ha studiare di ampliare il canale dei Petroli se è al vaglio il porto off-shore?».

Giovedì 26 Settembre 2013
La Nuova Venezia
«La laguna rischia di divenire una baia in mare»
Confronto a tutto campo sul futuro del parco, le barene lentamente stanno scomparendo

Sulla carta l'istituzione «Ente Parco per la Laguna Nord» c'è, ma adesso bisogna pensare a come tradurre questa realtà sul territorio, tenendo presente che i due obiettivi sono quelli di valorizzare l'ambiente e il settore socio economico. Si è tenuto ieri alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista il convegno «La laguna di Venezia e l'Ente Parco», organizzato da Marta Locatelli, consigliera comunale e presidente dell'Associazioone «Venezia Progetta». I temi discussi nel corso dell'incontro hanno riguardato i vincoli giuridici, ma anche la specificità del territorio. «La laguna - ha detto il direttore del Corila Pierpaolo Campostrini - non è diversa dalle altre presenti nel mondo, ma quello che la rende unica è l'insieme di fenomeni presenti. I rischi che dobbiamo tenere presente sono: la perdita dell'habitat, l'erosione, l'inquinamento e l'urbanizzazione perché altrimenti la laguna rischia di essere assorbita dal mare e diventare una baia». Proprio per questo Alberto Lionello della soprintendenza per i Beni architettonici, ha sottolineato l'importanza fondamentale di avere un piano di progettazione intedisciplinare per capire anche qual è il destino dell'area e che tipo di interventi si vogliono fare (per esempio il Porto Off Shore). La presidente Alessandra Taverna dell'Istituzione ha parlato del successo della recente manifestazione «Isole in Rete» e dell'interesse della gente, (53494 clic sul relativo blog) che dimostra l'esigenza di un collegamento più intenso. Uno dei problemi in corso è quello dei vincoli (per esempio Legge 40 del 1984) che, se da un lato sono necessari per tutelare l'ambiente, dall'altro devono seguire secondo Carlo Chiodin di Dimensione Progetto «l'andamento dei tempi». Nel Novecento le barene erano il 25% della laguna, oggi sono solo l'8%. Per l'assessore Gianfranco Bettin «Il Parco farà vivere quell'idea di Venezia nella quale le attività umane sono interconnesse e inscindibili dalla natura che è proprio la caratteristica di Venezia che non c'è da nessun'altra parte e fa unica questa laguna». All'incontro erano presenti Fabio Riva, direttore Magistrato alle Acque e Maurizio Dissegna, dirigente della Regione Veneto Parchi e Foreste. (v.m.)
 

 

 

lunedì 16 settembre 2013

Ultimi aggiornamenti, 18/09/13
Il Reggipoggio propone una

Escursione a BOLCA (VR)

il giorno 29 settembre 2013


Il paese di Bolca è situato in provincia di Verona alle porte dei Lessini orientali. Nei pressi del centro abitato si trova uno dei siti fossiliferi più importanti al mondo, grazie allo straordinario grado di conservazione dei reperti, oltre che all'abbondanza di esemplari e alla varietà di specie. Il programma sarà il seguente:

10.00: RITROVO PRESSO BOLCA
10.10 – 11.30: Visita al Museo del Fossili
11.30 – 13.00: Passeggiata paleontologica (semplice itinerario a piedi, che, partendo dal Museo, porta alla valletta della “Pesciara”, il giacimento da cui vengono estratti i fossili; lungo il percorso si osservano anche i basalti colonnari della Purga di Bolca, in affioramento). Il percorso  comprende un tratto di sentiero, un tratto di strada asfaltata e una buona parte di strada bianca (circa 20 min.). Per chi volesse, c’è la possibilità di percorrere i primi due tratti in auto (fino al Bar “Le Castegnare”): gli ultimi 20 min., in discesa, sono comunque percorribili solo a piedi.
13.00 – 14.30: Pranzo al sacco presso la Pesciara (possibilità di consumazioni - caffè, bibite)
14.30 – 15.15: Visita al sito di estrazione dei fossili nelle gallerie
15.15 – 16.00: Possibilità di ricerca di fossili tra gli scarti di lavorazione della cava
16.00 – 17.00: Passeggiata di rientro alle vetture
L'escursione si svolgerà in collaborazione col Gruppo Spelologico di Montecchia di Crosara. Le nostre guide saranno Matteo Dal Zovo, geologo e presidente del Gruppo Speleo, e Gianni Confente, esperto speleologo che da anni collabora alla gestione del sito di Bolca.

Per raggiungere Bolca, uscire dalla A4 a “Montecchio Maggiore” e seguire le indicazioni per Valle del Chiampo (inizialmente per Valdagno-Recoaro, poi per Arzignano-Chiampo). Passato Chiampo, a Crespadoro si prende una stradina a sinistra che ci porta a Bolca da nord (la strada per Vestenanuova quel giorno è chiusa per una manifestazione sportiva).
Cliccare qui per i dettagli.
Da Bolca, per raggiungere in auto la Pesciara bisogna tornare a Crespadoro, scendere fino a Molino e risalire in direzione di Bolca per circa 3.5 km; 20-25 minuti di auto. Parcheggiare e scendere a piedi per la stradina sulla sinistra. Cliccare per dettagli.

Abbigliamento consigliato: scarpe da ginnastica, indumenti comodi. Abbiamo prenotato il bel tempo, ma si consiglia comunque un k-way e una giacca pesante, che sarà utile anche durante la visita dei locali sotterranei della miniera.
L'escursione prevede un costo di circa 10 euro, comprensivi della quota per l'ingresso al Museo e alla Pesciara e per un contributo all'associazione
Per prenotazioni e informazioni: ilreggipoggio@gmail.com

martedì 23 luglio 2013

un pò di foto dell'uscita sul Montello e dintorni










lunedì 17 giugno 2013

montello

Montello - geosito della dolina di val Posan 

DOMENICA 30 giugno 2013

Escursione alla scoperta del Montello, colle isolato nella pianura, paesaggio carsico unico nel suo genere e rilievo giovanissimo in evoluzione sul fronte meridionale della catena alpina. I temi dell'escursione saranno le forme carsiche del Montello, la sua struttura geologica, la sua evoluzione recente e i rapporti con il fiume Piave. 

Ritrovo  al parcheggio di fronte la pizzeria "La strana coppia" sulla S.S.248 alla progressiva Km 76+800 (Nervesa della Battaglia) alle ore 9.00 per l'organizzazione delle auto e presentazione dell'escursione.

Lungo l'itinerario visiteremo:
- la Dolina di Val Posan (foto), geosito segnalato dalla Regione Veneto;
- la Valle delle Tre Fonti;
- i terrazzi fluviali pliocenici del Piave;
- eventuale sosta sul greto del Piave e/o visita all'ossario di Nervesa (in base a come si metteranno i tempi di marcia).

Pranzeremo al sacco nell'area attrezzata a pic nic presso Santi Angeli.


Materiale utile e necessario:
Scarponcini o scarpe da ginnastica, pranzo al sacco e bibite, coperta, plaid o poncio per sederci a terra e pranzare, repellente per insetti. 
5,00€ costo escursione (i bimbi sotto gli 8 anni non pagano)
Escursione per famiglie, con percorsi a piedi limitati e su carrarecce,cercheremo di trovare un bel prato dove pranzare e dove i bambini possano giocare senza il problema delle auto.Il tema sarà il paesaggio carsico, con visita alle doline più significative, all'imbocco di una grotta, a delle risorgive, con riflessioni sulla singolarità di questo colle isolato in mezzo alla pianura. 

NB: per minimizzare i costi dell'escursione, non è prevista una quota assicurativa per i partecipanti.

domenica 2 giugno 2013

quando la terra trema

COMUNICATO STAMPA del 26 APRILE 2013
Serata culturale CAI MIRANO - CAI VENETO
in collaborazione con l’Associazione “Il REGGIPOGGIO”
e il COMUNE DI MIRA

Progetto: AMMIRA LA MONTAGNA anno 2013

4° INCONTRO
Venerdì 7 GIUGNO 2013
Presso VILLA DEI LEONI – MIRA
Ore 20,45 – INGRESSO LIBERO

JACOPO BOAGA
presenta
QUANDO LA TERRA TREMA
I terremoti nel Veneto e non solo



I terremoti, dopo l’Aquila e l’Emilia dello scorso anno, sono diventati un argomento più che mai attuale. La Terra ha sempre tremato, perché è viva. Anche la nostra Regione, il Veneto, apparentemente tranquilla, nel passato antico e recente ha testimoniato la sua complessità struttura. Grazie alla conoscenza e competenza di un giovane ricercatore dell’Università di Padova: Jacopo Boaga, avremo l’occasione di fare il punto della situazione e la possibilità di confrontarci e porre delle domande su questi eventi: sono prevedibili, ritorneranno, il nostro territorio è sicuro, come ci si può difendere ecc.
Un’occasione unica che grazie al relatore e all’Associazione “Il Reggipoggio” porteremo a Mira questa serata divulgativa sui temi del rischio sismico, della prevenzione e della comprensione del fenomeno terremoti







venerdì 3 maggio 2013

Palude di Onara - 1


Il nuovo

Parco Palude di Onara

La palude di Onara è un ambiente umido che costituisce il residuo di un delicato ecosistema un tempo molto più diffuso nelle nostre pianure. Si trova lungo la fascia delle risorgive alle porte di Cittadella ed è attraversato dalle acque del fiume Tergola, che nasce poco più a monte da alcuni fontanili. Il sito è stato oggetto di una nostra escursione l'anno scorso, nella quale ci ha accompagnato la guida appassionata di Silvia Bertollo, naturalista, che con altri volontari contribuisce a tenere vivo questo prezioso angolo del Veneto. Di recente è nata l'Istituzione Parco Palude di Onara, alla quale auguriamo un futuro prospero, nonostante il periodo contingente possa rendere difficile il decollo, e con la quale speriamo di non perdere i contatti!
Nel post successivo (Palude di Onara - 2) riporto alcune righe, scritte da Silvia, che ci illustrano il percorso istituzionale che ha seguito il sito, annoverato tra i siti di interesse geologico della Regione Veneto (G017 - vedi la scheda Geositi su questo blog), le modalità in cui viene gestito e le prospettive future.

 
 Foto di un prato umido presso la Palude di Onara

Palude di Onara - 2


PALUDE DI ONARA: COME VIENE GESTITA?
L'area della palude, a motivo delle sue peculiarità idrogeologiche, paesaggistiche, floristiche, vegetazionali e faunistiche, è sottoposta ad una molteplicità di tutele e vincoli come il SIC, la ZPS, la Riserva Naturale della Palude di Onara (delibera di CC n. 66 del 23/12/1994).
Non essendo stata interessata dal Piano di Gestione (DGR 28/06/2006, n. 2371), attualmente la palude è tutelata dal Piano ambientale modificato dalla Variante Generale 2007 (adottata con DCC 26/01/09, n. 3). Dato che molte delle aree di maggior pregio naturalistico sono private, tra gli strumenti che vengono maggiormente incoraggiati nella Variante vi è quello delle convenzioni tra proprietari e Comune, in sostituzione dell'acquisizione tramite esproprio.
A Nord della linea ferroviaria Bassano-Padova una parte della Riserva è stata acquisita dal Comune di Tombolo e attrezzata per la pubblica fruizione. Lo stesso, tramite convenzione (delibera di CC 23/12/1994, n. 66), ha affidato la gestione dell'area attrezzata al Comitato Parco Palude di Onara, presieduto da Carlo Zanella. La totalità di quelle a Sud sono di proprietà privata. Nelle aree private viene praticata esclusivamente attività di tipo agricolo, che va dall'itticoltura nelle Peschiere Sud, alla coltivazione di arboreti da legno, di mais e di prati da sfalcio.
In generale, le torbiere e i prati più umidi che un tempo venivano usati come prati da strame sono quasi tutti lasciati in abbandono e quindi in vario stadio di rimboschimento. In soli due appezzamenti lo strame viene macinato finemente per poi lasciarlo in posto, e in altri tre, infine, dal 2010 un gruppo di volontari si è attivato, in accordo con i relativi gestori, per lo sfalcio e l'asporto dell'erba e l'eliminazione di arbusti e rovi.
Recentemente, con delibera di CC 28/11/2012, n. 26, il Comune di Tombolo ha costituito l'Istituzione Parco Palude di Onara (ai sensi degli artt. 113 e 114 del D. Lgs. 267/2000 e dell'art. 89 dello Statuto Comunale), cui spetterà il compito di definire ed organizzare le attività all'interno della Riserva, da quelle gestionali a quelle promozionali rivolte al pubblico. L'augurio è che riesca spostare maggiormente l'attenzione sulla gestione delle torbiere e dei prati umidi, che sono la vera ricchezza della palude di Onara e che hanno portato la palude ad avere i vincoli protezionistici di cui gode.

Silvia Bertollo
Guida Naturalistica Ambientale
Consigliere Istituzione Parco Palude di Onara
Onara di Tombolo PD

martedì 2 aprile 2013

BOLCA - un tuffo nei mari dell'EOCENE



Divulghiamo questo bel filmato che presenta il Geosito di Bolca nella Lessinia, un importante fossil-lagerstatten, ovverosia un giacimento fossilifero rilevante, qui essendosi create delle condizioni ideali per la fossilizzazione (era un bacino di stagnazione, ossia al fondo vi erano condizioni di anossia (scarsa ossigenazione, dovuta a scarso ricircolo delle acque, che hanno impedito il proliferare di quelle faune bentoniche, bioturbatrici e "spazzine" che altrove invece hanno fatto tabula rasa di potenziali records fossili), si sono rinvenute intere faune, che raccontano la storia del mare dell'EOCENE del Veneto, raccontando storie di interi ecosistemi marini. Intere collezioni di fossili sono state estratte da qui, molti reperti li troviamo nei musei di Verona e Padova. 
Bolca è uno dei geositi più importanti, del Veneto, d'Italia e del mondo, ed è il classico caso di geosito che si trasforma anche in importante realtà scientifica, didattica e economica, uno di quei geositi che hanno la forza di difendersi da sé, anche se talvolta geositi di questo calibro diventano delle piccole Disneyland, snaturandosi e venendo banalizzati, ecco perché Bolca và conosciuta, visitata, valorizzata e.... rispettata. 

lunedì 25 marzo 2013

ricordando il Vajont


Il paesaggio...

Occupandoci di geologia non possiamo rimanere indifferenti alla questione paesaggio e chi ci conosce sa che molte nostre iniziative vanno proprio nella direzione di scoperta e divulgazione della simbiosi geologia-paesaggio.
Vi prego di dare una letta all'articolo 

"Colli Euganei: due nuovi centri commerciali minacciano le ville venete"


Territorio che personalmente conosco bene e attraverso il quale abbiamo già fatto due uscite ciclistico-geologiche, facendo conoscere oltre alle bellezze paesaggistiche, anche la complessità ed enorme fragilità idraulica della zona in questione.
Vi prego di dare una letta anche al commento dell'autore dell'articolo, dimostrante l'assoluta superficialità di analisi del territorio presente in questi mega progetti.

lunedì 18 marzo 2013

Sentiero tematico geologico

A dir poco sorpreso da tanta iniziativa!
vedremo di scoprire di cosa si tratta...

martedì 5 marzo 2013

Dinosauri "Italiani"


Vi proponiamo un bel video che racconta un po' di quello che si è venuto a sapere sulle faune mesozoiche italiane, studiando il sito dei Lavini di Marco a Rovereto (TN). Un piccolo assaggio della bella serata divulgativa tenutasi a Mira, lo scorso 1 Marzo a cura del paleontologo Marco Avanzini del Museo Tridentino.

venerdì 1 marzo 2013

Rapporti sull'Italia che costruisce e trema

In tempo di elezioni, solo spread e taglio delle spese tengono banco, tra una stella e l'altra, ma ricordiamoci che la gestione del territorio, oltre ad esser potenzialmente un punto di ripartenza e riconversione dell'economia, è un'enorme voce di spesa per il nostro paese ( in questo caso ovviamente non è gestione del territorio, ma INgestione...)

Riportiamo di seguito la pubblicazione (ottobre 2012) da parte di ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) e CRESME (Centro Ricerche Economiche Sociali di Mercato per l'Edilizia e ilterritorio) che fotografa la situzione sullo STATO DEL TERRITORIO ITALIANO 2012 con riferimento all'insediamento e al rischio sismico e idrologico.

Il 5 febbraio scorso si è tenuto a Roma il convegno "Il consumo di suolo: lo stato, le cause e gli impatti", organizzato da ISPRA.



Riportiamo il link dove potrete rivedere gli interventi e scaricare le presentazioni.

giovedì 28 febbraio 2013

Geologia e giro d'Italia

Strana coincidenza, 
dopo la nostra iniziativa che ha messo insieme geologia birra e ciclismo...
leggete qua:

“Con il Giro d’Italia racconteremo agli italiani le caratteristiche , le bellezze geologiche del nostro Paese . Il Consiglio Nazionale dei Geologi ha chiuso una collaborazione con la Gazzetta dello Sport  e grazie anche all’ ISPRA avremo la possibilità di raccontare ad ogni tappa le caratteristiche geologiche di quel luogo , di quella regione . Partiremo il 4 Maggio da Napoli con il Vesuvio ed Ischia”. Lo ha annunciato Gian Vito Graziano, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, al termine del Forum Nazionale dei Geoparchi conclusosi ieri sera a Roma . Il coordinatore del Forum Nazionale dei Geoparchi, Maurizio Burlando , ha annunciato le due candidature UNESCO.  “Durante il 2013 verranno verificate , attivate -  ha affermato Burlando -  le procedure per riconoscere due territori nuovi italiani nella rete internazionale dei geoparchi sotto l’egida dell’UNESCO . I due territori sono l’Appennino Emiliano – Romagnolo ed una seconda candidatura arriva dal Piemonte per la Valsesia – Val Grande” .
L’appello al Governo che verrà. “ L’Italia è seconda al mondo per numero di geoparchi, ben 8 , davanti a noi c’è solo la Cina . I Geoparchi hanno dimostrato di poter sperimentare diverse iniziative  - ha proseguito Burlando – sui loro territori coinvolgendo le comunità locali attraverso la sfida della Green Economy , del Geo-turismo , della ricerca scientifica . Questa attenzione verso la tutela della natura credo debba essere riproposta proprio perché questi territori possono rappresentare un valore aggiunto ed un’opportunità di  lavoro. Non si capisce perché si debba sempre lavorare per costruire cose nuove quando abbiamo un patrimonio fondamentale che è quello naturale storico-artistico, un patrimonio inserito nei nostri Geoparchi che dovrebbe essere valorizzato ed utilizzato proprio per fare economia . Chiediamo che ci sia attenzione verso le attività di manutenzione e di valorizzazione”. C’è una carenza legislativa .“Manca un riconoscimento di parchi che abbiano come caratteristica fondamentale l’emergenze geologiche . Nonostante la legge quadro all’inizio parli dei valori geologici – ha affermato Giampiero Sammuri , Presidente della Federparchi -   però poi non c’è questa specificità, non una categoria di parchi con queste caratteristiche che invece sarebbe opportuna  e quindi andrebbe inserita e noi ci batteremo affinché lo sia nella modifica della legge 394”.
 Dopo 9 anni l’ Italia , per la seconda volta , sarà sede della Conferenza Mondiale dei Geoparchi . “ Nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano  – ha affermato Amilcare Troiano , Presidente del Parco – arriveranno 400 delegati in rappresentanza dei 90 geoparchi che oggi esistono nel mondo . Ben 24 Parchi nazionali , più di 180 Parchi regionali, l’11% del territorio nazionale è area protetta ed oggi grazie all’impegno che questi enti hanno proposto su questo territorio l’Italia può vantare il record europeo della tutela della biodiversità . Molte aree protette sono oggi inserite nella Rete Mondiale dei Geoparchi ed hanno siti che sono patrimonio dell’Umanità . Dobbiamo fare in modo che questo straordinario intreccio di storia natura e cultura possa fare massa critica tale da poter attrarre anche un turismo sostenibile e quindi fare diventare il nostro Paese ancora più appetibile ai milioni di turisti che si prevedono che si muoveranno dai Paesi emergenti”.

Dinosauri d'Italia


mercoledì 27 febbraio 2013

Il nuovo micro continente....

Uno studio pubblicato sulla rivista Nature Geoscience mette alla luce la presenza, sotto le Isole Reunion e Mauritius, un microcontinente risalente al periodo precambriano. 
Il microcontinente è stato chiamato "Mauritia".



Alcuni Link di approfondimento: 

sabato 23 febbraio 2013

Geologia Birra e Due Ruote...

Bè che dire, complimenti agli ideatori e realizzatori della serata.
Avete presente la sensazione di soddisfazione e appagamento dopo aver visto un bel film?
Ecco, ieri sera, mentre Alessio ci conduceva in un viaggio geologico virtuale in Vallonia, Stefano ci accompagnava in un viaggio sensoriale, tra birre trappiste belghe e piatti nostrani regalandoci una piacevolissima serata tra divertimento, piacere del palato e qualche pillola (che basta e avanza...) di paleontologia!
Ecco alcune foto della serata

venerdì 1 febbraio 2013

geositi OpenData Veneto

Per quanto sia apprezzabile l'iniziative OpenData, è "confortante" vedere come la lista dei geositi sia aggiornata con appropriati tempi...geologici


Per chi non avesse ancora scoperto il mondo OpenData vi rimando alla pagina del sito ufficiale della Regione Veneto.

http://dati.veneto.it/

Garfagnana, allarme terremoto I Comuni: "Abbandonate le case"

Protezione Civile CG ‏@ProtCivileCG A seguito della comunicazione pervenuta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri si consiglia di uscire di casa e rimanere all'aperto. 

Il titolo è ripreso da un articolo su repubblica.it del 1 febbraio 2013, mentre qui sopra riporto un messaggio lanciato via twitter dalla protezione civile del comune di Castelnuovo in Garfagnana.

Riporto un breve stralcio delle motivazioni della sentenza (allego a fine post le motivazioni integrali).

..."tutti quali componenti della Commissione Nazionale per la Previsione e la Prevenzione dei Grandi Rischi, riunitasi a L’Aquila in data 31.03.2009 con “l’obiettivo di fornire ai cittadini abruzzesi tutte le informazioni disponibili alla comunità scientifica sull’attività sismica delle ultime settimane”;
per colpa consistita in negligenza imprudenza, imperizia;
in violazione degli artt. 2, 3, 9 Legge n. 225 del 24.02.1992, degli artt. 5 e 7 bis Legge
n. 401 del 09.11.2001, dell’art. 4 Legge n. 21 del 26.01.2006, dell’art. 3 Decreto del
Presidente del Consiglio dei Ministri n. 23582 del 03.04.2006;
in violazione altresì della normativa generale della Legge n. 150 del 7 giugno 2000 in
materia di disciplina delle attività di informazione e comunicazione delle pubbliche
amministrazioni;
effettuando, in occasione della detta riunione, una “valutazione dei rischi connessi” all’attività sismica in corso sul territorio aquilano dal dicembre 2008 approssimativa, generica ed inefficace in relazione alle attività e ai doveri di “previsione e prevenzione”; fornendo, in occasione della detta riunione, sia con dichiarazioni agli organi di informazione sia con redazione di un verbale, al Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, all’Assessore Regione Abruzzo alla Protezione Civile, al Sindaco dell’Aquila, alla cittadinanza aquilana, informazioni incomplete, imprecise e
contraddittorie sulla natura, sulle cause, sulla pericolosità e sui futuri sviluppi dell’attività sismica in esame,
in tal modo vanificando le finalità di “tutela dell’integrità della vita, dei beni, degli insediamenti e dell’ambiente dai danni o dal
pericolo di danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi e da altri grandi eventi che determinino situazioni di grave rischio”, affermando che sui terremoti “non è possibile fare previsioni”, “è estremamente difficile fare previsioni temporali sull’evoluzione dei fenomeni sismici”, “la semplice osservazione di molti piccoli terremoti non costituisce fenomeno precursore” e al contempo l’esatto contrario ovvero “qualunque previsione non ha fondamento scientifico”;
ritenendo che “i forti terremoti in Abruzzo hanno periodi di ritorno molto lunghi.
 

 Improbabile il rischio a breve di una forte scossa come quella del 1703, pur se non si può escludere in maniera assoluta”;
ritenendo che “non c’è nessun motivo per cui si possa dire che una sequenza di scosse di bassa magnitudo possa essere considerata precursore di un forte evento”; rilevando che “le registrazioni delle scosse sono caratterizzate da forti picchi di
accelerazione, ma con spostamenti spettrali molto contenuti di pochi millimetri e perciò difficilmente in grado di produrre danni alle strutture, c’è quindi da attendersi danni alle strutture più sensibili alle accelerazioni quali quelle a  comportamento fragile”; qualificando lo sciame sismico che interessa L’Aquila da circa tre mesi come un normale fenomeno geologico; esso “si colloca diciamo in una fenomenologia senz’altro normale dal punto di vista dei fenomeni sismici che ci si aspetta in questo diciamo in questa tipologia di territori che poi, è centrata attorno all’Abruzzo però, ha colpito un
po’ il Lazio, un po’ le Marche, oscillata diciamo nella zona del centro Italia”; affermando che allo stato attuale, non vi è pericolo, la situazione è favorevole perché c’è uno scarico di energia continuo, “non c’è un pericolo, io l’ho detto al Sindaco di Sulmona, la comunità scientifica mi continua a confermare che anzi è una situazione favorevole perciò uno scarico di energia continuo, e quindi sostanzialmente ci sono anche degli eventi piuttosto intensi, non sono intensissimi, quindi in qualche modo abbiamo avuto abbiamo visto pochi danni”; venendo così meno ai doveri di valutazione del rischio connessi alla loro qualità e alla loro funzione e tesi alla previsione e alla prevenzione e ai doveri di informazione chiara, corretta, completa;"...




vai alla puntata di presa diretta

Ritornando al titolo e alle prime righe del post, viene da chiedersi se tutto ciò sia diretta conseguenza della sentenza. 

leggi le motivazioni della sentenza 


Appello CARG


RILANCIAMO LA CARTOGRAFIA GEOLOGICA ITALIANA

Mi associo all'appello per la ripresa del finanziamento pubblico al Progetto di CARtografia Geologica Nazionale (CARG) postato da qualche giorno sul sito della "Federazione Italiana di Scienze della Terra - Geoitalia". 
Da oltre 10 anni non sono più stati erogati finanziamenti al Progetto; la comunità delle geoscienze chiede che il Progetto sia considerato strategico e sia finanziato con continuità fino al suo completamento.
Se volete partecipare e votare, lo potete fare da qui: 
http://www.geoitalia.org/index.php?action=petCARG_insert_form



giovedì 24 gennaio 2013

13 Love Planet Earth


Il territorio che ritorna alla ribalta

La coscienza delle trasformazioni subite dal territorio cresce di giorno in giorno, al pari delle aree cementate...




13 Love Planet Earth

mercoledì 9 gennaio 2013

APPROFONDIMENTI


Il FAI - Fondo Ambiente Italiano, è una Fondazione il cui scopo è la tutela e la valorizzazione di monumenti e luoghi unici del nostro Paese, nella convinzione che occuparsi di ambiente significhi occuparsi non solo dei luoghi dove vive l'Uomo, ma anche di come egli vive e opera in questi luoghi;

La Fondazione ha promosso la seguente iniziativa:

LE PRIMARIE DELLA CULTURA
7-28 gennaio 2013

Se non puoi scegliere il candidato, scegli le sue idee
Il 24 e 25 febbraio gli italiani saranno chiamati ad esprimersi alle elezioni politiche per indicare i propri rappresentanti in Parlamento. La legge elettorale, però, impedisce di scegliere deputati e senatori. Il cosiddetto Porcellum obbliga a votare per liste bloccate.
Per questo, non potendo scegliere i candidati, i cittadini dovrebbero avere almeno l’opportunità di scegliere le idee che vorrebbero vedere sostenute dai prossimi governanti.
E' l'obiettivo a cui puntano le “Primarie della Cultura”, iniziativa nata dall'idea di un gruppo di giovani al quale il FAI – Fondo Ambiente Italiano intende dar voce. 
Per la prima volta in Italia viene indetta una grande consultazione popolare con lo scopo di promuovere e valorizzare soluzioni concrete nell'ambito della cultura, del paesaggio, dell’ambiente.
Grazie all'impulso che viene dai giovani, la cultura può e deve entrare a far parte a pieno titolo del temi della prossima campagna elettorale, con lo scopo di sostenere e rafforzare un settore dinamico, interessante e di valore irrinunciabile per tutti gli italiani.

Tra i quindici temi trattati si segnalano:
02. CHI TOCCA IL SUOLO MUORE: STOP AL CONSUMO DEL PAESAGGIO
03. IO NON DISSESTO: PIANI CERTI PER LA SICUREZZA DEL TERRITORIO

http://www.primariedellacultura.it/

mercoledì 2 gennaio 2013

Anno Nuovo Vita Nuova

Buon anno a tutti da parte dell'associazione, vi informiamo che è aperto il tesseramento 2013, le quote sono le medesime del 2012, le modalità di iscrizioni restano le stesse, sul blog trovate tutte le indicazioni, in corso di elaborazione è il programma associativo, di cui vi anticipiamo che torneranno grandi protagonisti i geositi veneti. Per rivederci, rilanciare l'attività e passare qualche momento assieme, vi proponiamo di vederciDOMENICA 13 GENNAIO presso la birreria PEDAVENA a PEDAVENA (BL), ritrovo a mezzogiorno, presso il parcheggio della BIRRERIA, pranzo nel locale, poi per chi lo vuole passeggiata per il centro storico di FELTRE (Stiamo verificando se sia anche possibile una visita guidata nella birreria).
Per ragioni di prenotazione, vi preghiamo di inviare conferma di vs partecipazione e numero di presenti entro il giorno di gennaio.

Come vedete sul blog è rinata la sezione GeoSiti del Veneto.
Stiamo cercando di aggiornarla, collegando i siti a pagine informative attuali.
Chiunque volesse indicare novità e/o errori lo segnali alla mail dell'associazione!