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venerdì 1 febbraio 2013

Garfagnana, allarme terremoto I Comuni: "Abbandonate le case"

Protezione Civile CG ‏@ProtCivileCG A seguito della comunicazione pervenuta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri si consiglia di uscire di casa e rimanere all'aperto. 

Il titolo è ripreso da un articolo su repubblica.it del 1 febbraio 2013, mentre qui sopra riporto un messaggio lanciato via twitter dalla protezione civile del comune di Castelnuovo in Garfagnana.

Riporto un breve stralcio delle motivazioni della sentenza (allego a fine post le motivazioni integrali).

..."tutti quali componenti della Commissione Nazionale per la Previsione e la Prevenzione dei Grandi Rischi, riunitasi a L’Aquila in data 31.03.2009 con “l’obiettivo di fornire ai cittadini abruzzesi tutte le informazioni disponibili alla comunità scientifica sull’attività sismica delle ultime settimane”;
per colpa consistita in negligenza imprudenza, imperizia;
in violazione degli artt. 2, 3, 9 Legge n. 225 del 24.02.1992, degli artt. 5 e 7 bis Legge
n. 401 del 09.11.2001, dell’art. 4 Legge n. 21 del 26.01.2006, dell’art. 3 Decreto del
Presidente del Consiglio dei Ministri n. 23582 del 03.04.2006;
in violazione altresì della normativa generale della Legge n. 150 del 7 giugno 2000 in
materia di disciplina delle attività di informazione e comunicazione delle pubbliche
amministrazioni;
effettuando, in occasione della detta riunione, una “valutazione dei rischi connessi” all’attività sismica in corso sul territorio aquilano dal dicembre 2008 approssimativa, generica ed inefficace in relazione alle attività e ai doveri di “previsione e prevenzione”; fornendo, in occasione della detta riunione, sia con dichiarazioni agli organi di informazione sia con redazione di un verbale, al Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, all’Assessore Regione Abruzzo alla Protezione Civile, al Sindaco dell’Aquila, alla cittadinanza aquilana, informazioni incomplete, imprecise e
contraddittorie sulla natura, sulle cause, sulla pericolosità e sui futuri sviluppi dell’attività sismica in esame,
in tal modo vanificando le finalità di “tutela dell’integrità della vita, dei beni, degli insediamenti e dell’ambiente dai danni o dal
pericolo di danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi e da altri grandi eventi che determinino situazioni di grave rischio”, affermando che sui terremoti “non è possibile fare previsioni”, “è estremamente difficile fare previsioni temporali sull’evoluzione dei fenomeni sismici”, “la semplice osservazione di molti piccoli terremoti non costituisce fenomeno precursore” e al contempo l’esatto contrario ovvero “qualunque previsione non ha fondamento scientifico”;
ritenendo che “i forti terremoti in Abruzzo hanno periodi di ritorno molto lunghi.
 

 Improbabile il rischio a breve di una forte scossa come quella del 1703, pur se non si può escludere in maniera assoluta”;
ritenendo che “non c’è nessun motivo per cui si possa dire che una sequenza di scosse di bassa magnitudo possa essere considerata precursore di un forte evento”; rilevando che “le registrazioni delle scosse sono caratterizzate da forti picchi di
accelerazione, ma con spostamenti spettrali molto contenuti di pochi millimetri e perciò difficilmente in grado di produrre danni alle strutture, c’è quindi da attendersi danni alle strutture più sensibili alle accelerazioni quali quelle a  comportamento fragile”; qualificando lo sciame sismico che interessa L’Aquila da circa tre mesi come un normale fenomeno geologico; esso “si colloca diciamo in una fenomenologia senz’altro normale dal punto di vista dei fenomeni sismici che ci si aspetta in questo diciamo in questa tipologia di territori che poi, è centrata attorno all’Abruzzo però, ha colpito un
po’ il Lazio, un po’ le Marche, oscillata diciamo nella zona del centro Italia”; affermando che allo stato attuale, non vi è pericolo, la situazione è favorevole perché c’è uno scarico di energia continuo, “non c’è un pericolo, io l’ho detto al Sindaco di Sulmona, la comunità scientifica mi continua a confermare che anzi è una situazione favorevole perciò uno scarico di energia continuo, e quindi sostanzialmente ci sono anche degli eventi piuttosto intensi, non sono intensissimi, quindi in qualche modo abbiamo avuto abbiamo visto pochi danni”; venendo così meno ai doveri di valutazione del rischio connessi alla loro qualità e alla loro funzione e tesi alla previsione e alla prevenzione e ai doveri di informazione chiara, corretta, completa;"...




vai alla puntata di presa diretta

Ritornando al titolo e alle prime righe del post, viene da chiedersi se tutto ciò sia diretta conseguenza della sentenza. 

leggi le motivazioni della sentenza 


5 commenti:

  1. onestamente la sentenza è complessa, è vero che si, sostanzialmente, condanna la "comunicazione" e che ciò pone un problema di come queste commissioni tecniche fanno le loro valutazioni, ma sopratutto le trasmettono, è, però, anche vero che a me l'impressione è che di fronte questa immane tragedia, si dovesse trovare un colpevole e non potendo (o volendo) perseguire il sistema che ha permesso che non si costruisse o non si mettessero a norma antisismica i vari edifici (troppo vasta e complessa forse la questione) si è optato per la commissione, che ha peccato sicuramente, anche forse di eccessiva vicinanza alla politica. Certo è che credo ciò porterà sempre più a casi di allarme preventivo e magari sempre poco fondati, perché meglio l'accusa di procurato allarme che di omicidio colposo.

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  2. interessante anche questo contributo:

    http://www.youtube.com/watch?v=7sqYayrukOM

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  3. e anche questo un po' più giuridico
    http://www.ambientesicurezza.ilsole24ore.com/grandi-rischi-le-motivazioni-della-sentenza-del-tribunale-di-l/0,1254,89_ART_8487,00.html

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  4. Sentenza delicata, è vero. Non ne conoscevo molti aspetti, questi video mi hanno chiarito un po' le idee. A questo link:
    http://oggiscienza.wordpress.com/2013/01/19/processo-dellaquila-le-motivazioni-della-sentenza-confermano-le-accuse-agli-scienziati/
    avevo letto i commenti ad alcuni passi della sentenza.
    Sembra che sia sotto accusa non solo la comunicazione di false sicurezze e di dati scientifici inesatti, ma proprio la mancata previsione. Nei passi citati in questo link sembra che da parte del giudice vengano espressi giudizi categorici senza la necessaria cognizione (come il considerare inutile perché troppo costosa la messa in sicurezza degli edifici storici). Mi sembra molto grave.
    Riguardo alla comunicazione dei dati, era compito degli scienziati? o piuttosto dei responsabili della protezione civile che li ha convocati? Mi chiedo anche come mai gli scienziati non hanno preso le distanze dai messaggi rassicuranti che venivano diffusi a nome loro, pur essendo alcuni di loro presenti alla fatidica conferenza stampa. Sottovalutazione della cosa? Esigenza di dare risposte in fretta per tenere buona la gente?
    La situazione è molto complessa, ma spero che nei successivi gradi di giudizio si faccia luce, prendendo in considerazione, come diceva Paleobonettus, anche i criteri delle scelte urbanistiche locali. Certi passi di questa sentenza non sono affatto giustificabili e sono gravi.

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  5. ed ecco la Versione di Boschi
    http://cattaneo-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/07/25/le-riflessioni-di-boschi-sul-processo-dellaquila/

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