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domenica 4 novembre 2012

piccoli eventi espositivi paleontologici

Riprendiamo dal blog del  Paleobonettus, il resoconto della sua visita alla mostra paleontologica di Dolo.
A rieccoci. Riprendono i tour del Paleobonettus, alla ricerca di eventi espositivi paleontologici. Eventi che quando lo meritano, vanno promossi. E quello di Dolo lo promuoviamo di sicuro. Nonostante una visita travagliata, per via dell'irrequieta prole del P. Ferox, il Neobonettus Terribilis, che ha scorrazzato in lungo e in largo sempre in procinto di far danni inenarrabili, siamo riusciti ad apprezzare molti degli aspetti di questa esposizione. Intanto la location, l'ex macello di Dolo, sala prestigiosa e caratteristica, che davvero si presta a eventi come questo. Poi, le due ricostruzioni di dinosauro, grandi protagoniste, un Allosaurus e un Ankylosaurus piuttosto ben fatte e  una riproduzione di un fossile di Ittiosaurus (non ho visto se vi fosse una didascalia che specificasse dove si trova il fossile originale, ma non posso dire che non ci fosse, è più facile non l'abbia vista) sicuramente in  grado di attirare l'attenzione, non solo dei piccoli, ma anche dei grandi. Segue una ragguardevole esposizione di esemplari fossili, di vari generi, dei fossili più famosi e in particolare di molti dei fossili guida delle varie ere geologiche: si parte dal precambriano con le stromatoliti per arrivare, attraverso, i sempre affascinanti graptoliti, ad un nugolo di trilobiti, di varie fogge e dimensioni, passando poi per Orthoceras e varie faune paleozoiche, si arriva, dopo le immancabili ammoniti, accompagnati da piccoli rettili marini ed eleganti crinoidi, a reperti mesozoici, di dinosauri ovviamente, ma anche di faune ad invertebrati, e vegetali, crostacei davvero ben conservati e reperti di mammiferi, tra cui un bente di mammuth, che non ha mancato di impressionare la mia diletta consorte. Nel mentre, si visita la mostra sono proiettati filmati sulla vita mesozoica, dove la magia del computer riporta alla vita i grandi rettili del passato. Insomma nel giro di due sale, si ripercorrono oltre 500 milioni di anni di storia della Vita sulla Terra. Concludendo con un teca in cui si ritrovano i resti di meteoriti e si espone brevemente, ma in maniera piuttosto precisa, la teoria della caduta di un asteroide come causa (o concausa) dell'estinzione di massa del Cretaceo. Nel percorso vi sono pannelli illustrativi che accompagnano il visitatore giovane o meno, consentendogli di familiarizzare con quanto esposto. Piccola nota (qualche pelo lo dobbiamo trovare), nelle didascalie che accompagnano ogni reperto, sarebbe opportuno aggiungere l'età dello stesso e il luogo del ritrovamento. Anche per rendere onore a chi l'ha recuperato. Chiudo con due complimenti: a chi ha allestito e preparato la mostra (e  a chi a preparato i reperti, veramente un'ottima mano), per aver costruito un evento semplice, ma curato, accessibile al pubblico, ma senza banalizzazioni o stereotipi; uno all'amministrazione di Dolo, per aver permesso l'iniziativa, che ho visto anche ben partecipata dal pubblico, momenti come questi sono importanti, per permettere a chi non si reca abitualmente nei musei, di familiarizzare con le Scienze della Terra e di poter aver l'occasione di visionare reperti che non vedrebbe mai, questi momenti, sono occasioni importanti di diffusione della cultura geologica e paleontologica, che non sono solo un arricchimento culturale, ma anche la diffusione della consapevolezza di quanto lungo è stato il cammino della storia dell'Evoluzione della Vita e della Terra, e di quanto ci sia da imparare.

lunedì 17 settembre 2012

Resoconto escursione Cajada

Grazie a tutti!
Vi riporto un piccolo resoconto fotografico .. e geografico dell'escursione in Cajada.
Qua sotto il percorso e le soste "didattiche":


E qua sotto il resoconto fotografico!


Grazie anche a tutti gli amici dell'associazione Helios!




domenica 2 settembre 2012

Escursione alla Conca di Cajada e al Monte Zervoi
domenica 16 settembre

Escursione nelle Prealpi Bellunesi, con osservazioni sulla particolare morfologia di questo settore molto giovane della catena alpina.
Il sentiero parte dalla Conca di Cajada (1258 m), passa per forcella Palughet (1521 m) e raggiunge la cima del Monte Zervoi (1842 m), con un dislivello complessivo di circa 600 m. Il percorso ha un tratto ripido iniziale, ma non presenta altre difficoltà; si svolge prevalentemente in bosco e su pascoli di altitudine nella parte terminale.
Il Monte Zervoi, cima facilmente accessibile e poco conosciuta in un settore evitato dal turismo di massa, offre un panorama notevole sulle Prealpi e sulla valle del Piave fornendo spunti per numerose osservazioni di interesse geologico. Di notevole pregio naturalistico è la foresta di Cajada, che attraverseremo nella parte iniziale e finale dell'escursione, considerata uno dei siti più suggestivi del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. Con un po' di fortuna, potremo sentire i primi bramiti della stagione degli amori dei cervi, che inizia proprio a metà settembre.
Il percorso dura complessivamente 6-7 ore, comprensive di soste per spiegazioni e per rifocillarsi.


Per raggiungere la conca di Cajada, prendere la A27 fino al termine e proseguire per Longarone; appena superato il paese di Fortogna si prende una laterale a sinistra (indicazioni per Cajada – Casera Palughèt). Da qui, sempre seguendo la segnaletica (molto evidente), si prende prima stradina sempre a sinistra, si attraversa un sottopasso fra due abitazioni, si passa dietro un opificio e si imbocca la stretta e tortuosa strada della Val Desedan, che in 7 km porta al parcheggio di Casera Cajada.
Ci si può trovare alle 9-9,15 all'ultimo parcheggio della A27, circa 6,5 km dopo il casello di Pian di Vedoia, oppure alle 10,00 direttamente a Casera Cajada.

Si raccomanda il consueto abbigliamento da montagna: scarponcini da trekking, giacca a vento e k-way/poncho nello zaino. Pranzo al sacco.
L'escursione è gratuita. Ricordiamo che i partecipanti non sono assicurati: ognuno è responsabile della propria incolumità.

Per iscrizioni scrivere a ilreggipoggio@gmail.com
oppure a tiziano.abba@email.it

 

sabato 11 agosto 2012

Geo-Siti Prealpi Carniche

Livenza  Sorgenti Gorgazzo

Escursione geo-turistica nelle Prealpi Carniche lungo la Val Cellina, visitando alcuni suggestivi geositi friulani (le sorgenti del Livenza -il Gorgazzo-, la Linea di Barcis, le pieghe della Val Zemola, la forra del Torrente Cellina e l'anticlinale del Monte Jouf) relativi a tettonica, geologia stratigrafica e geomorfologia.
L'escursione si articola in due giorni, sabato 25 e domenica 26 agosto, e prevede tratti in auto e alcune brevi escursioni a piedi. Sabato notte si pernotterà alla foresteria del Parco delle Dolomiti Friulane, nella località di Andreis, al costo di 15 euro (solo pernotto, colazione esclusa). Si pranzerà al sacco sia sabato che domenica (si consiglia di rifornirsi il sabato!), mentre domenica sera si cenerà alla trattoria Ponte Antoi (http://www.ponteantoi.it/), dove con 15-20 euro ci si può rifocillare a sazietà.
Il ritrovo è sabato mattina alle ore 9.30 al centro commerciale Bennet di Sacile. Dall'uscita Sacile Ovest, si prende la direzione di Conegliano; alla terza rotonda, quando l'insegna del Bennet è già in vista sulla sinistra, si segue l'indicazione per Sacile e poco dopo sulla destra si entra nel parcheggio. Possibilità di fare la spesa per il pranzo di domenica.
Da Sacile risaliremo per un lungo tratto la Val Cellina, con le dovute tappe, e termineremo il giro in Val Zemola (presso Erto) verso le 15-15.30 di domenica 26. Per il ritorno a casa è possibile scendere a Longarone e prendere la A27.


Si consiglia di prenotare entro venerdì 17 agosto. Sarà possibile aggiungersi all'ultimo momento solo se ci saranno posti liberi in foresteria.
Il costo dell'escursione è costituito dalle spese di pernotto e cena (30-35 euro totali), più pranzo al sacco. Non è prevista un'assicurazione per i partecipanti.


Per maggiori informazioni sull'escursione, rivolgersi ad Alessandro Moro alemg@libero.it
Per le prenotazioni, scrivere a segreteria@reggipoggio.it


giovedì 9 agosto 2012

Calendario 2012


Finalmente, dopo un lungo parto, pubblichiamo il calendario delle GEO-escursioni 2012.


23/06 VAL CANZOI
14/07 PASSO VALLES
28/07 PIANI ETERNI
25-26/08 PERCORSO GEOTURISTICO PREALPI CARNICHE
16/09 CAJADA

Sono in programma alcune serate/giornate formative, con la riproposizione a fine giugno a Motta di Livenza dell'Occhio di Sputnik (geomorfologia del Veneto tra Google Earth e geologia). Sempre a fine giugno in collaborazione con l'EcoMuseo di Mira proporremo una serata informativa sulla sismicità della nostra regione, grazie al contributo del ricercatore dell'Università di Padova Jacopo Boaga. Il 13 ottobre proponiamo una giornata formativa sulle cave.

20/06 L'Occhio di Sputnik - Motta di Livenza ore 20:30
27/06 La situazione sismica del Veneto - Mira - EcoMuseo - 21:00
13/10 LE CAVE

Per tutte le informazioni in merito alle singole attività, continuate a seguire il sito!!!




mercoledì 8 agosto 2012

Quando la terra trema

L'occhio di Sputnik


Complimenti


Venerdì 15 giugno, presso l'auditorium della Provincia di Venezia i è stato presentato l'Atlante Geologico della Provincia di Venezia, realizzato in collaborazione con SIGEA e Università di Padova e Venezia, il tomo raccoglie cartografia e note illustrative relativamente a vari aspetti del territorio veneziano, analizandone peculiarità varie, dal microrilievo, ai profili sismici, all'idrogeologia, tale lavoro, risulta assai utile come punto di partenza per qualsiasi linea d'intervento sul territorio, la sua conoscenza è perntanto fondamentale per i vari Enti di gestione.
In qualità di vicepresidente, porgo i complimenti a nome dell'associazione tutta ai soci Rosina, Abbà, Bisazza, Fagarazzi e Zogno (e Zangheri e Vitturi - nobles oblige), per i loro contributi a questa importante pubblicazione, questo dimostra il livello di competenza e impegno dei soci del Reggipoggio, e sono certo che questo patrimonio umano saprà divenire patrimonio di conoscenze per tutta l'associazione.

Sempre la Provincia di Venezia, assieme a IUAV, organizza il ciclo di seminari: NUOVE TECNOLOGIE E GESTIONE DEL TERRITORIOE DELL’AMBIENTE (7 giugno - 28 ottobre), tra i convegni, segnalo il seguente: 27.09 Niccolò Iandelli -  dottorato di ricerca in Nuove tecnologie Iuav Opengis, i complimenti anche al socio Iandelli, per questo traguardo.

La nostra piccola associazione è casa di grandi competenze portate avanti con modestia e fatica, credo sia doveroso un sincero complimenti a tutti voi.
 
Alessio Bonetto - vicepresidente.

martedì 7 agosto 2012

Geo-Oikos


Cari tutti,
nei giorni scorsi a Verona si è svolta l'edizione 2011 di Geo-Oikos.
Riporto integralmente la pagina di presentazione dell'evento.

Nei giorni 17 e 18 novembre 2011 avrà luogo presso Veronafiere la III edizione di "Geo-Oikos", la rassegna espositiva dedicata a operatori, pubbliche amministrazioni, enti, aziende, imprese professionisti, associazioni che si occupano di progetti dedicati al territorio, paesaggio, urbanistica, edilizia, ambiente, energia ma anche conoscenza, tecnologia e innovazione.
La manifestazione promossa dalla Regione Veneto in collaborazione con le Province, intende mettere in vetrina il Veneto e il Nord Est, tramite delle iniziative che ne promuovano l'identità in termini di qualità, innovazione, sostenibilità.
Il tema di quest'anno "Luoghi Persone Prospettive" intende privilegiare la scelta di un'impostazione trasversale e interdisciplinare della politica territoriale, necessaria per interpretare la complessità contemporanea e stimolare il dialogo sul futuro del territorio.
Un approfondimento particolare sarà dedicato al "paesaggio", tema di attuale interesse, in vista della definizione del piano paesaggistico, su cui la Regione è impegnata in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

La rassegna prevedeva un'area espositiva e una serie di interventi orali su varie tematiche legate al territorio.
Dalla lettura della “prima pagina”, sembrerebbe che tutti gli amministratori si siano accorti dell'importanza del territorio. Passeggiando per gli stand ci si accorge che le grandi proposte da parte delle amministrazioni pubbliche sono a base di asfalto e cemento, dalla Pedemontana, alla Valdastico sud con i suoi “Parchi tecnologici”, all'ancora presente proposta del mega autodromo nel basso veronese, per non parlare di Tessera City e Veneto City. E' frustrante constatare che il futuro possa e venga ancora identificato con l'infrastrutturazione fisica del territorio. E' mai possibile che per uscire da una crisi economica come quella attuale l'unica medicina sia quella di “aumentare” la mobilità delle merci-persone?
E il paesaggio?
Che centra?
Ebbene, sembra che si siano accorti che costruendo tali opere si interessino territori ricchi di storia e particolarità da conservare, e quindi?
E quindi con la strada non si fa altro che valorizzare tali ricchezze del territorio!!!
E così, in un mega poster della pedemontana, si scopre che idealmente ad ogni possibile uscita, c'è un qualcosa da scoprire e che senza la striscia d'asfalto non si potrebbe conoscere e valorizzare. L'assurdo che sta passando è che il territorio VIENE VALORIZZATO DALLA STRADA e non diviso, lacerato, inquinato!
Le questioni paesaggistiche sono sempre presenti all'interno di un progetto complesso come un nastro stradale, ma fatalmente vengono associate alle ultime voci del capitolato e come spesso accade i schei finiscono prima di arrivarci.
Il Paesaggio ha sempre una posizione subordinata a qualcos'altro, sempre visto in un'ottica di mitigazione.
Dall'altra parte ci sono studi e ricerche, da parte di università e fondazioni culturali sul paesaggio, che meritano e che probabilmente resteranno sempre relegate all'interno di un generico “quadro conoscitivo”, di un progetto stradale o di un'area industriale.