Pagine

martedì 7 agosto 2012

Geo-Oikos


Cari tutti,
nei giorni scorsi a Verona si è svolta l'edizione 2011 di Geo-Oikos.
Riporto integralmente la pagina di presentazione dell'evento.

Nei giorni 17 e 18 novembre 2011 avrà luogo presso Veronafiere la III edizione di "Geo-Oikos", la rassegna espositiva dedicata a operatori, pubbliche amministrazioni, enti, aziende, imprese professionisti, associazioni che si occupano di progetti dedicati al territorio, paesaggio, urbanistica, edilizia, ambiente, energia ma anche conoscenza, tecnologia e innovazione.
La manifestazione promossa dalla Regione Veneto in collaborazione con le Province, intende mettere in vetrina il Veneto e il Nord Est, tramite delle iniziative che ne promuovano l'identità in termini di qualità, innovazione, sostenibilità.
Il tema di quest'anno "Luoghi Persone Prospettive" intende privilegiare la scelta di un'impostazione trasversale e interdisciplinare della politica territoriale, necessaria per interpretare la complessità contemporanea e stimolare il dialogo sul futuro del territorio.
Un approfondimento particolare sarà dedicato al "paesaggio", tema di attuale interesse, in vista della definizione del piano paesaggistico, su cui la Regione è impegnata in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

La rassegna prevedeva un'area espositiva e una serie di interventi orali su varie tematiche legate al territorio.
Dalla lettura della “prima pagina”, sembrerebbe che tutti gli amministratori si siano accorti dell'importanza del territorio. Passeggiando per gli stand ci si accorge che le grandi proposte da parte delle amministrazioni pubbliche sono a base di asfalto e cemento, dalla Pedemontana, alla Valdastico sud con i suoi “Parchi tecnologici”, all'ancora presente proposta del mega autodromo nel basso veronese, per non parlare di Tessera City e Veneto City. E' frustrante constatare che il futuro possa e venga ancora identificato con l'infrastrutturazione fisica del territorio. E' mai possibile che per uscire da una crisi economica come quella attuale l'unica medicina sia quella di “aumentare” la mobilità delle merci-persone?
E il paesaggio?
Che centra?
Ebbene, sembra che si siano accorti che costruendo tali opere si interessino territori ricchi di storia e particolarità da conservare, e quindi?
E quindi con la strada non si fa altro che valorizzare tali ricchezze del territorio!!!
E così, in un mega poster della pedemontana, si scopre che idealmente ad ogni possibile uscita, c'è un qualcosa da scoprire e che senza la striscia d'asfalto non si potrebbe conoscere e valorizzare. L'assurdo che sta passando è che il territorio VIENE VALORIZZATO DALLA STRADA e non diviso, lacerato, inquinato!
Le questioni paesaggistiche sono sempre presenti all'interno di un progetto complesso come un nastro stradale, ma fatalmente vengono associate alle ultime voci del capitolato e come spesso accade i schei finiscono prima di arrivarci.
Il Paesaggio ha sempre una posizione subordinata a qualcos'altro, sempre visto in un'ottica di mitigazione.
Dall'altra parte ci sono studi e ricerche, da parte di università e fondazioni culturali sul paesaggio, che meritano e che probabilmente resteranno sempre relegate all'interno di un generico “quadro conoscitivo”, di un progetto stradale o di un'area industriale.

Nessun commento:

Posta un commento