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domenica 14 febbraio 2016

#AppuntisemiseridiPaleontologia 5: Aptici e rimembranze

Durante alcuni bagordi nel mesozioco feltrino, nelle fumose notti di sbornia mi è venuta l'ispirazione per il nuovo ospite fossile. Su sulle Vette Feltrine al rifugio Dal Piaz, ho potuto rivedere dei vecchi amici, la collezione mineralogica-petrografica-paleontologica dei campioni raccolti in quelle zone dal mitico professor Braga. Tra questi c’era un bel camione di calcari ad Aptici. E cosa sono gli Aptici (nella foto sotto – fonte internet)?  Ottima domanda. Anche se ancor oggi una risposta univoca ancora non c’è. Ma andiamo con ordine. Gli Aptici sono placche calcare o cornee, convesse, di forma subtriangolare, talora si rinvengono singole, talora doppie con saldatura centra, spesso sono stati ritrovati associati a gusci di ammoniti (cefalopodi con guscio spiralato, du you remember?), ma il più delle volte si ritrovano da soli nel sedimento. Costituiti di materiale calcitico, organizzato in una struttura piuttosto complessa, si classificano a seconda delle ornamentazioni e della forma, oltre che a seconda se trovati singoli (se ovale o subtriangolare) – Anaptychus,  doppi, ma simmetricamente associati Aptychus, doppi e saldati –Synaptychus.  A cosa servivano gli Aptici… ecco il problema non è chiara la loro funzione, poiché le volte in cui si sono trovati gusci di ammoniti associati a questi (solitamente si trovano nella camera finale, dove spuntava l’animale) hanno dato luogo a interpretazioni contrastanti. Sostanzialmente 2 sono oggi sul campo: la prima li vuole degli “opercoli”, ossia porte di chiusura del guscio, ovverosia le ammoniti potevano ritrarsi nel guscio e letteralmente “chiudere la porta in faccia” a eventuali predatori, insomma una specie di boccaporto, oppure servivano a masticare, tipo il becco degli odierni polpi e seppie. Ammetto che propendo per la seconda ipotesi, ovverosia che fossero la “dentiera” delle ammoniti. I campioni che ho visto su al rifugio Dal Piaz (1999m s.l.m.m.), provengono dalla formazione di Fonzaso, formazione rocciosa che prende il nome dall’amena località bellunese, databile al Giurassico superiore, circa 150mln anni fa, che sulle Vette Feltrine arriva ad avere uno spessore di 100m, si trova tra la formazione del Rosso Ammonitico Inferiore e il Rosso Ammonitico Superiore (quest’ultima è quel “marmo” rosso a noduli, assai tipico in molti pavimenti o pianali), è una formazione prevalentemente calcarea (roccia di Ca CO3) color grigio, con vario contenuto fossilifero (fossili marini, soprattutto invertebrati) e sono presenti spesso, soprattutto nella parte bassa della formazione, liste di selce (la pietra dei primitivi..) marrone, mentre nella parte superiore vi sono elementi più marnosi, tra cui appunto gli “”Scisti ad Aptici” livelli laminati ricchi dei fossili testé descritti.  Alla prossima.

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