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domenica 19 ottobre 2014

Il Museo GeoPaleontologico di Padova

Finalmente. Dopo anni sono tornato sul luogo del delitto. Palazzo Cavalli a Padova. Dove, come molti altri, fui studente, pieno di ispirazioni e ambizioni. Dove, ancora prima andai in visita da liceale e dove fui trafitto dalla Paleontologia. Finalmente dopo ormai 2 lustri da che divenni laureato, sono riuscito a tornarvi e a vedere il nuovo assetto del museo. Cogliendo l'occasione della Settimana delle Scienze della Terra. Dopo una interessante conferenza sulla paleoidrografia patavina,  inizia la visita, condotti dalla dott.ssa Del Favero. Classico esempio dell'innato entusiasmo dei paleontologi, che con molto brio ci guida tra le collezioni del museo. Per chi come me, ricorda la confusione sopratutto del piano terra e in particolare della collezione di paleobotanica, vedere la sala delle palme è sicuramente una bella sopresa. Vi è un'intera sala dedicata ai vegetali fossili tratti da giacimenti veneti, in meraviglioso stato di conservazione. Per chi vuol farsi un'idea di quando i Caraibi erano qui, quello è il posto giusto. Ottimo poi per la didattica sono 2 "orologi" del tempo geologico, che cercano di esprimere visivamente uno dei concetti più difficili da afferare (appunto il "tempo" per i geologi). Salendo le scale si nota una revisione anche del percorso museale, ma i pezzi forti ci sono ancora tutti, ittiosauri, il prezioso Tridentinosaurus Antiquus, foche, lamantini, delfini, tartarughe, testimoni della varietà della fauna dei mari del passato, molti sempre da giacimenti veneti. E pareti intere di splendidi pesce di Bolca. Ammetto che qui sono fuggito dalla comitiva e da due povere studentesse che facevano sorveglianza, nonostante gli anni, so ancora muovermi tra quelle sale. 
E poi. E poi ritrovo i vecchi amici. Il piccolo Elphans falconeri, bell'esempio del nanismo isolano,  l'Ursus speleus - l'orso delle caverne - cui spesso vengo paragonato. E lui. Alla fine del giro c'è lui, l'amico di tante ore al museo. Smilodon californicus, che devo dire, fa sempre la sua figura. Il museo è sicuramente più appetibile anche per i profani, rispetto a un tempo, essendo decisamente migliorata dadattica del percorso e la didascalicità. Restano sempre un po' infelici gli orari, ma non mancano le occasioni di visita. 
Al link http://www.unipd.it/musei/geologia/ trovate tutti i contatti. Per gli amanti della Paleontologia, la visita è un must. Parola di Paleobonettus.

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