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venerdì 5 giugno 2015

Non é un paese per Geologi... o forse sì?

Le Geoscienze, in Europa, qualche colpo pare lo battano; é di questi giorni l'uscita on-line di un Opuscolo predisposto dalla Società Geologica Inglese, tradotto in italiano con la collaborazione del Consiglio Nazionale dei Geologi (CNG), che ha lo scopo di ripercorrere i molti campi di pertinenza delle Scienze della Terra e le poliedricità del ruolo dei Geologi. Il pamphalet (spero si scriva così) ricorda quello elaborato qualche tempo fa dalla Società Geologica Italiana - La Geologia per l'Italia - a cui avevo dedicato un mio personale commento. Ovviamente qui le riflessioni sono in chiave Europea. Ritengo particolarmente utile sottolinerare le ultime pagine che esprimono alcuni concetti chiave. Il primo è la difficoltà quotidiana del geologo di dover lavorare su modelli spesso incompleti e  talora incompletabili e su questi fare ipotesi e previsioni, avendo poi la difficoltà di comuncare senza che, invece della complessità del processo previsionale, venga percepito un certo qual senso d'imprecisione o d'incapacità di dare elementi concreti. 
Vi è poi una riflessione sulla necessità di rendere più aderenti i programmi universitari alle esigenze tecniche odierne e dotare di adeguati supporti finanziari la ricerca nei vari campi delle geoscienze. Ecco, qui la domanda sorge spontanea, nel tradurre questa parte, l'esimio CNG, l'arretratezza e la ristrettezza della situazione italiana, in aperto contrasto con quanto esposto nel testo, l'hanno percepita o lo sentita solo io?

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